Attore e regista italiano. Dopo
essersi diplomato all'Accademia d'Arte drammatica di Roma nel 1947, compì
i primi passi nel
Don Giovanni di Molière, allestito dal Piccolo
Teatro di Milano (1947), cui seguirono, nella stessa stagione teatrale,
Riccardo II di W. Shakespeare e
Delitto e castigo di F.
Dostoevskij. Passò poi al Piccolo Teatro di Roma (1948-49), alla
compagnia Pagnani-Cervi (1949-50) e a quella del Teatro Nazionale di G. Salvini
(1950-52), con cui presentò
Yo,
el Rey di B. Cicognani.
Ritornato al Piccolo Teatro di Milano (1952-53), rappresentò il suo atto
unico
Le veglie inutili. Divenne quindi primo attore del Teatro delle Tre
Venezie. Nel 1957-58 lavorò con V. Lisi, M. Vitti e L. Ronconi in una
compagnia diretta da M. Antonioni: di quel periodo è l'allestimento di
Ricorda con rabbia, dramma di J. Osborne, del quale
S. fu anche
regista. La forza delle tematiche proposte dal testo segnò le scelte
future di
S. che da quel momento si impegnò a fare del suo lavoro
un costante intervento di denuncia civile. Nel 1960 formò con I. Garrani
ed E.M. Salerno la Compagnia degli Attori Associati (successivamente rifondata
nel 1969), mettendo in scena
Sacco e Vanzetti, di M. Roli e L.
Vincenzoni, e
Questa era (1961), da lui scritto in collaborazione con G.
Giagni. Si dedicò poi soprattutto alla regia, volgendosi sia ad autori
classici (Sofocle, Goethe, Schiller), sia ad autori moderni (Camus, Wilder,
Fabbri, Weiss). Poco prima di morire allestì un'importante versione del
Dottor Jekyll e Mr. Hyde. Si dedicò anche a produzioni televisive
e cinematografiche (
Messalina Venere imperatrice, 1960, di V. Cottafavi;
Ritratto di borghesia in nero, 1977, di T. Cervi;
I cammelli,
1988, di G. Bertolucci). Anche il figlio,
Mattia, si dedicò alla
carriera di attore (Roma 1926-1994).